Filtri

Volkswagen Scirocco

Quando si parla di Volkswagen Scirocco, ci si può riferire a modelli ben distinti, che, in epoche tra loro diverse, hanno proposto la medesima formula. Tutte le Scirocco sono state infatti coupé versatili, adatte anche a un impiego quotidiano. La prima e la seconda generazione sono ormai da considerare a tutti gli effetti auto d’epoca. Sono state infatti prodotte rispettivamente dal 1974 al 1981 e dal 1981 al 1992 e oggi capita solo di rado di imbattersi in annunci che le riguardino. La quasi totalità delle inserzioni si riferisce invece alla terza serie, presentata al Salone di Ginevra del 2008 e rimasta in listino fino al 2015 (anche se all’estero le vendite sono proseguite ancora per un paio d’anni). Gli ultimi esemplari hanno beneficiato di un restyling che ha portato fari e fascioni ad assumere forme più decise e squadrate. In occasione del facelift c’è stato anche un piccolo aggiornamento dell’interno, con modifiche alla strumentazione, al volante e alle bocchette d’aerazione.

I MOTORI
Nel caso delle prime due generazioni i clienti non avevano possibilità di scelta: la Volkswagen Scirocco era prodotta solo con motori a benzina. La terza generazione è stata invece proposta anche con propulsori turbodiesel, ovvero con il 2.0 TDI nelle versioni da 140 e 170 CV. Ciò non toglie però che il pubblico abbia preferito puntare il più delle volte sulle unità a benzina, che oggi risultano di conseguenza le più facili da trovare sul mercato dell’usato. Il panorama è ampio e variegato. Le versioni d’ingresso montano l’ottimo 1.4 TSI da 122 o 150 CV. Salendo di un gradino si trova invece il 2.0 TSI, che nel tempo è stato declinato in molte configurazioni. A seconda degli allestimenti, le potenze vanno dai 180 ai 265 CV della R. Questa è l’unica Scirocco a disporre sempre del cambio robotizzato a doppia frizione Dsg, che sulle altre versioni era invece disponibile a richiesta. Tutte le Scirocco sono a trazione anteriore.

PRO E CONTRO
Il primo pregio della Volkswagen Scirocco emerge appena ci si accomoda a bordo. Il posto di guida è infatti inappuntabile, con un sedile comodo e ben regolabile. Anche la plancia è promossa, assieme al resto degli arredi. Tutto è confezionato con materiali di qualità e le finiture danno un’idea di notevole cura costruttiva. Le qualità migliori emergono una volta in movimento, regalando un grande piacere di guida. Anche in condizioni di scarsa aderenza questa VW si rivela rapida e facile da gestire, abbordabile anche da un pubblico non troppo smaliziato. L’avantreno, in particolare, è preciso e incisivo. Lo sterzo assicura un feeling elevato e dà sempre un’idea chiara di cosa succeda tra le ruote e l’asfalto. Il taglio della coda, pur penalizzando la visibilità posteriore, non impone grandi sacrifici a livello di abitabilità, che risulta migliore di quanto si potrebbe pensare a prima vista. Niente male, infine, il bagagliaio: a conti fatti, il suo unico vero limite è la soglia alta.
Leggi Tutto