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Volkswagen Eos

La Volkswagen Eos è una coupé cabriolet che la Casa di Wolfsburg ha lanciato nel 2006 e ha poi mantenuto nel listino italiano fino al 2013, anche se all’estero - dove il modello ha avuto più successo che nel nostro Paese - le vendite sono proseguite ancora per un paio d’anni. Con il model year 2011 è stato introdotto un restyling che ha riguardato i gruppi ottici, la calandra, il fascione paraurti e alcuni elementi interni, a partire dalla strumentazione. La Eos accoglie il pilota a bordo offrendogli una sistemazione corretta: grazie al volante verticale e ampiamente regolabile, tutti i guidatori possono trovare una buona posizione. Il quadro resta roseo anche una volta in marcia. Pure in presenza di un assetto sportivo e di cerchi di grande diametro, le sospensioni riescono a filtrare bene le sconnessioni e la silenziosità è apprezzabile, almeno finché si resta nei limiti del Codice. Nella guida brillante i controlli elettronici tengono bene a bada le eventuali perdite di aderenza.

I MOTORI
La Volkswagen Eos è stata proposta nel corso degli anni con un vasto assortimento di motorizzazioni. Per quanto riguarda gli esemplari a benzina, si parte dagli aspirati con la sigla FSI, da 1,6 e da 2 litri. A parte le quasi introvabili 3.2 e 3.6 V6, le versioni più sportive adottano invece i motori 1.4 e 2.0 TSI, quest’ultimo condiviso anche con la Golf GTI. Il fronte a gasolio è invece monopolizzato dal turbodiesel 2.0 TDI, un quattro cilindri scelto da tanti sia per la sua coppia generosa sia per i suoi consumi contenuti. I propulsori più potenti sono talvolta abbinati al cambio robotizzato a doppia frizione Dsg, che poteva essere richiesto a pagamento. Le vetture che lo montano si rivelano più rilassanti nel traffico e soddisfano anche l’utenza più sportiva, con cambiate tanto dolci quanto rapide.

PRO E CONTRO
La Volkswagen Eos è un’auto che si sceglie soprattutto per la sua eccezionale versatilità. Che su un’auto di questo genere il tetto si possa aprire si dà per scontato, ma qui c’è una possibilità non comune: quella di far scorrere all’indietro anche solo il “tettuccio”, inteso come la porzione di cristallo che si trova sopra la testa dei passeggeri anteriori, come avviene sulle berline con questo optional. Sotto il padiglione arcuato, poi, i quattro posti dichiarati sono reali e permettono di affrontare a cuor leggero anche viaggi a medio raggio. In questo senso gioca un ruolo importante anche il bagagliaio, che ha una capacità di ben 380 dm3 quando il tetto è chiuso, mentre quando i suoi pannelli sono ripiegati e nascosti alla vista avanzano ancora 205 dm3. Il taglio della carrozzeria e la coda piuttosto voluminosa hanno però una controindicazione: la visibilità posteriore è scarsa, quindi è consigliabile puntare su un esemplare dotato di sensori di parcheggio. A livello di arredi traspare una chiara parentela con la Golf. Ciò significa che sulla Eos si ritrovano quei materiali scelti con cura e assemblati con precisione che da sempre caratterizzano la media di casa Volkswagen.
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