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Volkswagen Maggiolino

Il Volkswagen Maggiolino rappresenta un’evoluzione della leziosa New Beetle, rispetto alla quale sfoggia maggior concretezza e più praticità, recuperando in parte gli stilemi della celebre e omonima antenata. Lunga 428 cm, è una proposta unica nel panorama automobilistico per ricercatezza e stile, con una sagoma molto filante. La plancia di gusto rétro è parzialmente in tinta con la carrozzeria ed è realizzata con cura, seppure con plastiche talvolta un po’ durette. Nel 2013 è stata lanciata la variante Cabrio, con una capote di tela che si può aprire e chiudere elettricamente in una decina di secondi anche in marcia, sotto i 50 km/h. Nel 2016 è stato poi introdotto un aggiornamento che ha lasciato immutati i tratti principali, ma ha comportato leggeri ritocchi ai parafanghi e alla fanaleria.

I MOTORI
Sviluppato su una base meccanica simile a quella della Golf VI, il Maggiolino è stato venduto nel tempo con un’ampia varietà di motori. Gli esemplari presenti sul mercato dell’usato sono spinti prevalentemente dai motori turbodiesel della famiglia TDI: il più piccolo ma vigoroso 1.6 da 105 CV e il corposo 2.0 da 140 o 150 CV. Le unità a benzina sono a loro volta tutte sovralimentate. L’offerta spazia dal 1.2 TSI da 105 CV al grintoso 2.0 TSI ereditato dalla Golf GTI e declinato nelle versioni da 200 e 220 CV, passando per l’equilibrato 1.4 TSI da 150 o 160 CV. Molte vetture sono dotate anche di cambio robotizzato Dsg, sempre valido sia per l’impiego tranquillo sia nella guida più impegnata.

PRO E CONTRO
Oltre alla forma, in questa Volkswagen c’è anche tanta sostanza e su strada il Maggiolino non ha nulla da invidiare a una comune berlina a due volumi: si comporta molto bene, con limiti di tenuta elevati, una buona stabilità e reazioni sempre sincere. Il taglio particolare delle lamiere impone tuttavia qualche sacrificio ai due passeggeri posteriori, dall’accessibilità allo spazio a disposizione appena sufficiente. Solo discreta, infine, anche la visibilità.
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