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Peugeot RCZ

La Peugeot RCZ è una coupé 2+2 che la Casa del Leone ha lanciato nel 2010 affidandole il compito di dare un’immagine più dinamica al marchio e di avvicinarlo al pubblico dei giovani appassionati. A prima vista caratterizzata da una sagoma simile a quella dell’Audi TT, la sportiva francese ha comunque una sua spiccata personalità. La linea propone infatti soluzioni originali, come la doppia gobba disegnata dal tetto e i parafanghi posteriori muscolosi. Particolare è anche la coda, che è sormontata da uno spoiler attivo, che si solleva automaticamente assumendo due posizioni diverse in funzione della velocità, per poi rientrare quando si rallenta. Sotto le lamiere della RCZ si nasconde la base meccanica della Peugeot 308, modificata però con carreggiate allargate, un assetto ribassato e sospensioni irrigidite. Dalla sorella a due volumi arriva anche gran parte della componentistica. Sia la plancia sia la strumentazione si dimostrano nel complesso di buona qualità ma sono prive di quell’appeal e di quella ricchezza che ci si aspetterebbe di trovare su una vettura tanto bassa e filante. All’inizio del 2013 è arrivata sul mercato la RCZ ristilizzata, con mascherina e paraurti ridisegnati, entrambi in linea con il family feeling delle altre Peugeot dell’epoca.

I MOTORI
La Peugeot RCZ è stata proposta nel corso degli anni sia a benzina sia a gasolio. Tutti gli esemplari diesel montano il due litri HDi visto su tanti altri modelli del Gruppo Psa e caratterizzato da una potenza di 163 CV. Con la sua coppia generosa, questo propulsore assicura rilanci sempre vivaci ma la sua qualità migliore è senza dubbio la capacità di mantenere i consumi bassi anche nella guida brillante. Pure sul fronte a benzina c’è un unico protagonista assoluto: si tratta del 1.600 THP, che è stato però declinato in tanti livelli di potenza. La versione soft ha 156 CV, mentre quella intermedia ne ha 200. Al top c’è poi la rara RCZ-R, che con i suoi 270 CV soddisfa anche chi ha il piede pesante. Tutte le RCZ dispongono di trazione anteriore e, nella stragrande maggioranza dei casi, sfruttano un classico cambio manuale a sei marce. Solo poche vetture a benzina montano una trasmissione automatica sequenziale, sempre con sei rapporti.

PRO E CONTRO
L’impronta a terra importante e il baricentro basso, assieme ai cerchi e ai pneumatici di grandi dimensioni regalano alla Peugeot RCZ un comportamento stradale appagante. La coupé transalpina sembra fatta apposta per gli amanti della guida: è infatti facile, agile e sicura. Anche nel misto stretto affrontato con piglio sportivo, mantiene un assetto piatto e neutro, con inserimenti in curva incisivi. La tenuta di strada e la stabilità sono molto elevate e consentono di sfruttare appieno le qualità di uno sterzo sincero, pronto e preciso. Il confort è tutto sommato buono, considerando l’impostazione sportiveggiante di questo modello: i sedili si dimostrano comodi anche dopo lunghe percorrenze, le buche sono filtrate piuttosto bene e il rumore che si avverte non è mai eccessivo. Basta invece una rapida occhiata per capire quale possa essere il difetto maggiore di questa Peugeot. La definizione di 2+2 è infatti piuttosto ottimistica per la RCZ: raggiungere i posti posteriori è difficoltoso e solo due ragazzini possono affrontare percorrenze che vadano oltre un breve spostamento. Lo spazio è molto risicato sia per le gambe sia per la testa. Buono è invece il bagagliaio, che lamenta solo uno scarso sviluppo in altezza: la capacità dichiarata è compresa tra i 321 e i 639 dm3, un valore cui si arriva ribaltando in avanti gli schienali del divanetto posteriore.
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