Alfa Romeo 166

L’ Alfa Romeo 166 è la berlina a tre volumi che ha ricoperto il ruolo di ammiraglia nel listino della Casa di Arese per circa un decennio, a partire dal 1998. Lunga poco più di quattro metri e 70, ha beneficiato di un restyling abbastanza profondo nel 2003. Distinguere gli esemplari delle due serie non è difficile. Il facelift ha infatti introdotto un frontale completamente diverso, dominato da una grande calandra triangolare, divenuta nel tempo un classico della produzione Alfa. Quanto all’abitacolo, le differenze riguardano soprattutto gli allestimenti, i materiali e i rivestimenti, in grado di trasmettere una sensazione di maggior qualità. Fedele alla tradizione del marchio, il posto di guida ha un’impostazione sportiva e consente ampie regolazioni, con la seduta bassa e il volante quasi verticale. Ben allineata la pedaliera, mentre la leva del cambio ha il difetto di coprire alcuni pulsanti della plancia, contraddistinta da un disegno avvolgente.

I MOTORI
L’Alfa Romeo 166 vanta doti da buona passista, in particolare con le motorizzazioni turbodiesel. La maggior parte degli annunci riguarda proprio esemplari a gasolio, spinti dal propulsore a cinque cilindri 2.4 JTD. Quattro le configurazioni disponibili, con potenze comprese tra i 136 e i 185 CV. Sul fronte dei motori a benzina, l’assortimento è più vasto. Alle versioni con il quattro cilindri Twin Spark, si affiancano quelle più prestanti spinte dai V6 della gloriosa stirpe Busso, che sono già da qualche tempo nel mirino degli appassionati delle youngtimer. A livello di cilindrata, l’offerta spazia dalla 2.0 TB turbobenzina alla 3.2 24V da ben 240 CV, passando per le unità aspirate 2.5 e 3.0.

PRO E CONTRO
L’Alfa Romeo 166 è stata spesso utilizzata come vettura di rappresentanza o come auto blu, ma a conti fatti chi l’apprezza di più è il pilota, non i passeggeri. Grazie a sospensioni sofisticate, con un avantreno a quadrilateri e uno schema posteriore a bracci multipli in lega leggera, la 166 ha infatti un comportamento equilibrato e i suoi limiti di tenuta sono molto elevati. Il sottosterzo si fa sentire soltanto affrontando con eccessiva irruenza le curve più strette. Anche la stabilità è elevata, con il retrotreno che segue fedelmente la traiettoria pure nelle manovre d’emergenza. Si tratta di un aspetto non trascurabile, anche perché non tutti gli esemplari più datati montano l’Esp. Promosso a pieni voti il comparto dei freni, che assicura spazi d’arresto contenuti e una buona resistenza all’affaticamento. Pur essendo chiaramente omologata per cinque passeggeri, la 166 offre una sistemazione sacrificata a chi siede al centro del divano. L’imbottitura, infatti, è molto sagomata e fascia bene gambe e busto dei passeggeri esterni, a scapito del terzo occupante. In generale, tra l’altro, il padiglione spiovente limita un po’ l’altezza utile. Solo discreto, infine, il bagagliaio, per il quale la Casa dichiara una capacità di 490 litri.
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