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Ferrari California

Nel 2008, la Ferrari California ha rispolverato la gloria della 250 GT California per portare una ventata di novità nel listino di Maranello. Questo modello, firmato Pininfarina, è infatti il primo della storia del Cavallino ad adottare la formula della coupé cabriolet con tetto in metallo ripiegabile a scomparsa. Queste caratteristiche permettono alla California di assumere un altro ruolo inedito, quello della Ferrari da tutti i giorni, complici anche una taratura generale più soft rispetto allo standard delle altre Rosse e una manutenzione semplificata. Il concetto di soft è chiaramente relativo, perché a livello delle prestazioni e delle emozioni che è capace di suscitare la California è una Ferrari doc. Oltre al nome, anche la linea ammicca per certi versi al passato, con tanti dettagli ispirati a modelli storici, mentre l’abitacolo è moderno, curato nei minimi particolari. Alcuni esemplari adottano una configurazione a due posti secchi con una zona posteriore attrezzata per sistemare borse e bagagli a mano, mentre altri sono 2+2 e utilizzano lo stesso spazio per due strapuntini, adatti ad accogliere persone di bassa statura. Nel 2012 la California ha beneficiato di un importante aggiornamento, che ha regalato anche una trentina di cavalli in più al motore e un alleggerimento del telaio in alluminio, in parte realizzato con nuove leghe. Nel 2014 c’è stato invece l’avvicendamento con la California T, riprogettata sotto molti punti vista e caratterizzata da una linea più moderna e filante: assetto, sterzo e impianto frenante hanno beneficiano di importanti aggiornamenti, volti a migliorare le performance. La novità principale è però rappresentata da un nuovo motore biturbo, più potente e con una curva di erogazione più corposa a tutti i regimi.

I MOTORI
Le Ferrari California adottano uno schema transaxle, con motore montato in posizione anteriore centrale e trazione e cambio posteriori. Gli esemplari dei primi anni di produzione montano un V8 4.3 aspirato da 460 CV, che trova la spalla ideale in uno straordinario cambio a doppia frizione a sette marce. In alternativa, si può trovare l’auto equipaggiata anche con un classico manuale a sei rapporti. Con il restyling del 2012, i tecnici di Maranello sono intervenuti su svariati organi interni e sullo scarico: in questo modo, la potenza massima è passata a 490 CV, una differenza che ha permesso di guadagnare un decimo di secondo nel passaggio 0-100 km/h, ora sbrigato in 3,8 secondi. La California T è invece spinta da un V8 3.9 biturbo da ben 560 CV e spunta, nella stessa prova, un tempo di 3,6 secondi. Al di là dei numeri, la maggior coppia rende la guida più esaltante a ogni affondo sull’acceleratore.

PRO E CONTRO
La Ferrari California dà la possibilità di possedere due auto in una, sotto diversi punti di vista: è una coupé, ma può viaggiare anche scoperta. È una sportiva con i fiocchi, ma è comoda quasi come una Gran Turismo. Il merito di tanta versatilità va di certo al motore, ma anche all’ottimo lavoro fatto dall’elettronica di bordo, configurabile a piacere attraverso un manettino sul volante. Il gadget fa sentire tutti piloti di Formula 1 e si rivela davvero efficace, permettendo di viaggiare in tutto relax o di aggredire i cordoli con una efficacia degna di una vera supercar. Giudicata con il metro della “normalità”, la California consuma tanto e fa un certo rumore, ma in fondo nessuno si aspetterebbe mai qualcosa di diverso da una Ferrari.
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