Suzuki Baleno

Il nome Baleno è apparso a più riprese nel corso della storia della Suzuki. Il suo debutto risale alla metà degli anni Novanta. A quell’epoca a portarlo era una compatta che è stata proposta in diverse varianti di carrozzeria, a due volumi con tre porte, a tre volumi con quattro porte e anche station wagon, di gran lunga la più apprezzata della famiglia. Di quel modello è oggi quasi impossibile trovare traccia tra gli annunci. Le inserzioni riguardano infatti di norma la Suzuki Baleno lanciata nel 2016, che si è inserita nel segmento B con una formula piuttosto originale. Lunga 399, ha un passo notevole in rapporto agli ingombri (ben 252 cm), una linea di cintura piuttosto alta e l’abitacolo che - nella vista laterale - pare svilupparsi più del consueto verso la parte anteriore. Le linee morbide della carrozzeria si ritrovano anche nell’abitacolo, che, al pari di alcuni dettagli, rivela un gusto tipicamente asiatico. Lo stesso discorso vale anche per le finiture: la sostanza c’è ed è buona, ma le plastiche e certi componenti non sono appaganti come sulle rivali più curate.

I MOTORI
La Suzuki Baleno non ha mai avuto versioni turbodiesel. Gli esemplari più datati sono stati offerti con unità da 1,3 e 1,6 litri a benzina, la seconda delle quali è stata abbinata in certi casi anche alla trazione integrale, sulle station wagon. Quanto alle Baleno degli ultimi anni, la maggior parte monta un 1.2 Dualjet, un quattro cilindri aspirato da 90 CV che fa da base anche per la versione mild hybrid. A completare la panoramica è la variante più sportiva, che monta invece sotto il cofano un tre cilindri mille battezzato Boosterjet e capace di una potenza massima di 111 CV, oltre che di una consistente coppia ai bassi regimi. Di norma a fare da spalla al propulsore è un classico cambio manuale. Rare sono invece le vetture automatiche, che possono disporre di una trasmissione Cvt (1.2 Dualjet) o di un più tradizionale convertitore di coppia (1.0 Boosterjet).

PRO E CONTRO
Complice la scelta di ridurre al minimo gli sbalzi e di posizionare le ruote ai quattro angoli del pianale, la principale virtù della Suzuki Baleno è l’ampiezza dell’abitacolo. La distanza tra la pedaliera e lo schienale posteriore, in particolare, è ai vertici del segmento e ciò permette di lasciare uno spazio da primato alle gambe di chi occupa il divano. Anche a livello di bagagliaio la Baleno è tra le prime della classe, con una capacità dichiarata che va dai 355 ai 1.085 dm3. Un altro pregio di questa Suzuki è la leggerezza, che porta con sé importanti benefici, in termini di efficienza e di piacevolezza. Nel corso delle nostre prove su strada, la Baleno ha sempre fatto registrare consumi molto contenuti e una notevole vivacità nello scatto da fermo, mentre qualche limite emerge in ripresa. La massa contenuta ha permesso tra l’altro ai tecnici giapponesi di scegliere una taratura morbida per le sospensioni e solo chi siede sul divano può lamentarsi per qualche scossone di troppo sulle buche secche.
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