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Maserati Spyder

La Maserati Spyder è stato il primo modello nato a Modena dopo ingresso della Casa del Tridente nell’orbita della Ferrari. A prima vista appare strettamente derivata dalla coupé 3.200 GT, perché come questa è disegnata da Giugiaro. A un esame più attento si distingue però per il passo più corto e per i tratti più decisi. Dal punto di vista tecnico le differenze riguardano, oltre alla carrozzeria, il motore e lo schema meccanico. La capote di tela si apre in modo automatico premendo un pulsante in un tempo di soli 25 secondi. L’abitacolo, a due posti secchi, mette a disposizione una buona quantità di spazio. Il posto di guida offre ampie possibilità di regolazione, sia per il sedile sia per il volante. La plancia è rifinita con una certa cura e vede i comandi disposti in maniera ordinata. Le sospensioni a quadrilateri deformabili, realizzate in lega leggera, adottano ammortizzatori a gas controllati elettronicamente.

I MOTORI
La Maserati Spyder usata monta un solo motore. Si tratta di un V8 4.2 interamente di alluminio, con lubrificazione a carter secco, distribuzione a quattro valvole e variatore di fase sul lato dell’aspirazione. Questa unità, di produzione Ferrari, ha una potenza massima di 390 CV e una coppia massima di 451 Nm. Per ottenere un’equa distribuzione della massa sui due assi (53% davanti e 47% dietro), la meccanica adotta lo schema Transaxle. Il motore è infatti anteriore, mentre il cambio è al retrotreno, in blocco con il differenziale. A tal proposito va ricordato che la versione GT monta un cambio manuale a sei marce, mentre la Spyder Cambiocorsa ha un cambio elettroattuato della Marelli che rappresenta l’evoluzione dell’F1 utilizzato dalla Ferrari 360 Modena. Inserendo la modalità Auto la selezione dei rapporti è automatica. L’opzione Sport - che rende più sportiva anche la taratura dell’assetto e modifica le logiche d’intervento del sistema antipattinamento Asr - permette invece al pilota di selezionare le marce manualmente e in modo molto rapido attraverso le levette sul piantone dello sterzo. L’ulteriore modalità Ice è studiata per i fondi a bassa aderenza. La retromarcia si innesta con una levetta sul tunnel centrale.

PRO E CONTRO
La Maserati Spyder è un’auto raffinata, ben costruita e dalla guida molto coinvolgente. Buona parte del merito va al motore, che sale di giri con una velocità impressionante e ha una progressione eccezionale tra i 4.000 e i 7.500 giri. Lo chassis è in ogni caso all’altezza della meccanica. La Spyder vanta un ottimo bilanciamento dinamico e si rivela reattiva. Risponde immediatamente ai comandi, si inserisce in curva senza esitazioni e permette di gestire la traiettoria anche con l’acceleratore. Lo sterzo, dal canto suo, è preciso e progressivo. Grazie ai dischi autoventilanti forati, la frenata raggiunge poi livelli di eccellenza assoluta sotto ogni punto di vista, impressionando per modulabilità, potenza e resistenza. Tra i difetti si segnalano una certa rumorosità, una visibilità limitate dalla forma della capote e la scarsa capacità del bagagliaio. Per il vano di carico la Casa dichiara in maniera ottimistica un volume utile di 300 litri.
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