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Subaru XV

La Subaru XV intona una voce fuori dal coro delle tuttoterreno compatte. Mentre tante Suv sbandierano una vocazione cittadina tutta da dimostrare, la XV va fiera delle sue doti fuoristradistiche, anche se chiaramente non se la cava bene solo quando c’è da sporcare le ruote. Il modello è stato lanciato nel 2012 con un’altezza da terra di ben 22 cm e ampie protezioni sottoscocca abbinate alla trazione integrale Symmetrical All Wheel Drive. Simili caratteristiche sono state mantenute dalla seconda generazione (2018), che segna però un’evoluzione molto più profonda di quanto lascerebbe supporre una prima occhiata veloce. L’ultima XV ha portato infatti al debutto la nuova piattaforma Sgp (sigla che sta per Subaru global platform), che ha consentito di abbassare il baricentro e migliorare in un colpo solo la rigidità torsionale e la capacità di assorbimento dell’energia in caso d’urto. L’evoluzione della specie ha portato vantaggi tangibili su tutti i fronti: le finiture sono diventate più curate, con l’arrivo di un rivestimento morbido per la palpebra che copre il cruscotto, mentre il sistema d’infotaiment si è adeguato agli standard più recenti per collegarsi agli smartphone. Lo spazio utile nell’abitacolo e nel bagagliaio è aumentato, la sensazione di spaziosità è esaltata dal grande angolo di apertura delle porte e dalla notevole luminosità regalata dall’ampiezza delle superfici vetrate. Anche i dispositivi di assistenza alla guida hanno fatto un salto epocale, con la telecamera stereoscopica Eyesight a supportare la frenata automatica di emergenza, l’avviso di superamento involontario della corsia e il cruise control adattivo. Peccato solo che la distribuzione dei comandi sulla plancia sia un po’ caotica e che non sia sempre possibile trovare ciò che si cerca senza distrarsi un po’ dalla guida.

I MOTORI
La Subaru XV è stata offerta inizialmente con un assortimento piuttosto variegato di motori, tutti con il distintivo schema boxer a quattro cilindri contrapposti. Sul fronte diesel spiccava un 2.0 da 147 CV, mentre la benzina era rappresentata da un 1.6 da 114 CV e da un 2.0 da 150 CV, presto proposti anche in variante bifuel, benzina e Gpl. Negli anni. la gamma si è man mano semplificata e gli esemplari di seconda generazione più recenti sono spinti solo dall’1.6 a benzina, che nel frattempo si è messo a fare coppia fissa con il cambio automatico a variazione continua Lineartronic. Gli sviluppi hanno portato in catalogo il sistema elettronico X-Mode per una gestione più efficace della trazione integrale. Ancora poco diffusa, invece, è la variante mild hybrid chiamata e-Boxer.

PRO E CONTRO
La prima Subaru XV aveva un temperamento brillante, ma il retrotreno si caratterizzava per reazioni repentine al limite e faticava un po’ a filtrare le asperità. La seconda generazione ha smussato tutti gli spigoli della sua antenata, diventando più stabile e più comoda, perdendo tuttavia un po’ dello smalto della prima ora. Il motore 1.6 e il cambio Lineartronic non amano che si metta loro fretta e fanno salire rumorosità e consumi quando si strapazza l’acceleratore.
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