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Mahindra KUV 100

Kool Utility Vehicle: è questo il senso della sigla che caratterizza la Mahindra KUV100, una Suv tascabile, lunga tre metri e settanta, con cui la Casa indiana è presente sul mercato italiano dal 2018. Questo modello rappresenta un’alternativa dal sapore esotico alle versioni con taglio fuoristradistico delle utilitarie del segmento A. Il look è particolare, con tanta lamiera sopra le piccole ruote, e originali sono anche alcune soluzioni interne. Un esempio viene dal freno a mano, che si aziona con una maniglia sulla console centrale, sistemata poco sotto la leva del cambio a forma di joystick. Queste scelte fanno sì che la piccola Mahindra possa offrire una notevole quantità di spazio in rapporto alle dimensioni esterne. L’interno si contraddistingue anche per la buona disponibilità di vani portaoggetti, mentre per i bagagli c’è un vano da 243 litri. Peccato soltanto che la soglia di carico sia un po’ alta e che il divano non sia frazionabile, due fattori che limitano la flessibilità d’impiego. A livello di finiture si alternano alti e bassi, con alcuni componenti economici e altri invece di maggior pregio, comunque sempre assemblati con una certa cura.

I MOTORI
La Mahindra KUV100 ha portato al debutto il primo motore sviluppato internamente della Casa. Si tratta di un tre cilindri 1.2 denominato G80 e venduto sia nella versione a benzina sia in quella a doppia alimentazione, benzina e Gpl. Questo propulsore dispone di una potenza massima di 83 CV e rende la KUV100 guidabile anche dai neopatentati. Nell’uso mostra qualche piccola ruvidezza e raggiunge un compromesso soltanto discreto tra prestazioni e consumi: apprezzabile l’elasticità, mentre le percorrenze risultano infatti leggermente inferiori alla media della categoria. Per quanto riguarda il cambio, manuale a cinque marce, la leva è comoda da impugnare e gli innesti sono piacevolmente precisi.

PRO E CONTRO
La dote migliore della Mahindra KUV100 è l’abitabilità, una voce che la vede tra le prime della classe. Omologata per cinque (in India addirittura per sei), offre quattro posti comodi. A sorprendere è in particolare lo spazio per le gambe, davvero generoso. Un altro elemento a favore della tuttofare indiana è l’agilità, che le permette di sgusciare bene nel traffico. Anche il comportamento su strade aperte è più gradevole di quel che si potrebbe pensare a prima vista. Nonostante la taratura turistica dello sterzo, gli inserimenti in curva sono rapidi. I controlli elettronici sono ben tarati, pronti a intervenire in caso di manovre d’emergenza. Per il resto emerge qualche lacuna a livello di dotazioni, specie dal punto di vista dei dispositivi di assistenza alla guida. Le critiche maggiori, infine, riguardano i freni. L’impianto mostra limiti sotto tanti punti vista, a partire dai lunghi spazi d’arresto, specialmente sui fondi ad aderenza differenziata. Quanto al confort di marcia, l’assetto è promosso per la buona capacità di filtrare le sconnessioni.
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