Jeep Grand Cherokee

La Jeep Grand Cherokee è il modello che si pone al vertice della gamma della Casa americana dal 1992. Da allora sono state presentate cinque generazioni, l’ultima delle quali svelata nel 2021. In circolazione ci trovano ancora alcuni esemplari delle prime tre serie, ma la maggior parte delle inserzioni riguarda le vetture della quarta generazione. Lanciata in Europa all’inizio del 2011, quando il marchio Jeep era entrato nell’orbita Fiat, è tuttavia figlia di un progetto nato ancora nell’epoca della partnership con Daimler. A dare alla Grand Cherokee un carattere inconfondibile sono la tipica mascherina a sette feritoie e i passaruota trapezoidali. L’abitacolo regge il confronto con le rivali europee di fascia premium, grazie a finiture curate e ad arredi di qualità, confezionati con materiali piacevoli al tatto e con una buona precisione negli assemblaggi. Il pilota è accolto da un posto di guida impeccabile, con ampie possibilità di regolazione, mentre alle sue spalle l’abitabilità è tutto sommato buona, anche se nel segmento c’è chi fa di meglio.

I MOTORI
Con l’avvento della quinta generazione, i motori a gasolio vanno in pensione, ma le statistiche parlano chiaro: nel corso della storia la Jeep Grand Cherokee è stata venduta soprattutto nelle versioni turbodiesel e la maggior parte degli annunci riguarda proprio vetture siglate CRD. Nel caso della quarta serie, il motore best seller è un V6 prodotto dall’italiana VM e declinato in due livelli di potenza, da 190 e da 241 CV, saliti in seguito fino a quota 250. L’abbinamento più naturale è quello con un cambio automatico, anche se nel tempo sul fronte trasmissione c’è stato un avvicendamento. Le Grand Cherokee più datate hanno infatti un classico cambio a cinque rapporti piuttosto lento, mentre quelle più recenti hanno un otto marce più efficiente. Tutte le versioni dispongono di trazione integrale permanente e di marce ridotte. Le Grand Cherokee a benzina sono piuttosto rare, ma tra loro merita una menzione speciale l’esuberante versione Trackhawk, che monta un poderoso 6.2 V8 Hemi da 710 CV.

PRO E CONTRO
La Jeep Grand Cherokee è fedele alla tradizione della Casa e si disimpegna in modo egregio nell’off-road. È sufficiente selezionare il tipo di fondo da affrontare con il pratico comando Selec-Terrain e il gioco è fatto. Non bastasse, per ottenere una mobilità eccellente anche sui terreni più impegnativi si può contare sulle eventuali ridotte, sui bloccaggi dei differenziali e sulle sospensioni pneumatiche regolabili. Il rovescio della medaglia è un certo impaccio tra le curve su asfalto. Qui emergono una certa inerzia, un evidente coricamento laterale e una tendenza ad allargare la traiettoria, anche se la sicurezza non è mai messa in discussione. Neppure lo sterzo ha un’impostazione sportiva e si dimostra piuttosto leggero e poco comunicativo. Il quadro torna più roseo nei viaggi autostradali, dove emerge un confort di marcia degno di un’ammiraglia. L’ultima nota di merito è per il bagagliaio, con apertura separata del lunotto e volume utile dichiarato che va da 782 a 1.554 dm3.
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