DR5
La DR DR5 è una Suv compatta ed è il modello che ha portato al debutto il marchio DR Motor. Questo costruttore è apparso sulla scena alla fine del 2006 adottando una formula originale, ovvero assemblando le auto in Italia con componenti in buona parte provenienti dalla Cina. La DR5 è infatti gemella della Chery Tiggo, liberamente ispirata alla seconda serie della Toyota Rav4 e venduta in Oriente. Questa DR si differenzia dalla sua omologa cinese soprattutto per il look del frontale e l’allestimento interno. La DR5 deve parte del suo successo a un posizionamento sul mercato molto aggressivo a livello di prezzo, complice anche la scelta iniziale di utilizzare come rete di vendita alcuni centri commerciali al posto dei classici concessionari. La DR5 è lunga poco meno di 430 cm ed è dotata di cinque porte, con il portellone incernierato lateralmente a causa dalla presenza della ruota di scorta esterna. Nel corso della sua vita è stata aggiornata a più riprese. Gli interventi più evidenti sono stati effettuati dapprima nel 2014 e poi con il lancio del model year 2017. Quest’ultimo restyling ha modificato profondamente il look esterno e quello interno. Il facelift ha portato con sé un significativo aggiornamento degli equipaggiamenti, a beneficio sia dell’infotainment che del confort e della sicurezza. Passi avanti sono stati fatti anche dal punto di vista del comportamento stradale.
I MOTORI
La DR DR5 è stata proposta nell’arco della sua lunga carriera con svariate motorizzazioni e con diverse alimentazioni. Nonostante tra le crossover e le Suv di segmento C i motori a gasolio siano stati a lungo gli indiscussi best-seller, nel cofano di questo modello il turbodiesel è stato una specie di meteora e gli esemplari spinti dal 1.9 di derivazione Fiat sono piuttosto rari. Gli annunci riguardano, così, più che altro le versioni 1.6 a benzina o a doppia alimentazione. Le DR5 bifuel sono state offerte sia nella variante benzina-Gpl sia in quella benzina-metano. Tutte queste versioni sono a due ruote motrici, con trazione anteriore. L’unica DR5 a trazione integrale è quella con motore due litri, che si trova anche abbinato a un cambio automatico tipo classico, adatto a una guida piuttosto rilassata.
PRO E CONTRO
La DR DR5 vanta una buona abitabilità in rapporto agli ingombri esterni. Tutti i passeggeri hanno tanti centimetri a disposizione, specie in lunghezza e in altezza. Anche il bagagliaio è grande, ha la soglia di carico bassa e permette di sfruttare fino all’ultimo la capacità, che va dai 315 ai 1.275 dm3. Molto furbo è il divano posteriore scorrevole e amovibile, il massimo per modulare lo spazio in funzione delle più varie esigenze di trasporto. Tra i difetti si segnalano, invece, una certa rumorosità e una qualità delle finiture che appare un po’ lontana dagli standard europei. Ciò vale soprattutto per gli esemplari più datati, che sono tra l’altro privi di ESP e che richiedono una certa attenzione nella guida brillante. Il loro assetto è piuttosto morbido, e questo rende le risposte lente, con parecchio sottosterzo e con reazioni che possono farsi impegnative nelle manovre d’emergenza.
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I MOTORI
La DR DR5 è stata proposta nell’arco della sua lunga carriera con svariate motorizzazioni e con diverse alimentazioni. Nonostante tra le crossover e le Suv di segmento C i motori a gasolio siano stati a lungo gli indiscussi best-seller, nel cofano di questo modello il turbodiesel è stato una specie di meteora e gli esemplari spinti dal 1.9 di derivazione Fiat sono piuttosto rari. Gli annunci riguardano, così, più che altro le versioni 1.6 a benzina o a doppia alimentazione. Le DR5 bifuel sono state offerte sia nella variante benzina-Gpl sia in quella benzina-metano. Tutte queste versioni sono a due ruote motrici, con trazione anteriore. L’unica DR5 a trazione integrale è quella con motore due litri, che si trova anche abbinato a un cambio automatico tipo classico, adatto a una guida piuttosto rilassata.
PRO E CONTRO
La DR DR5 vanta una buona abitabilità in rapporto agli ingombri esterni. Tutti i passeggeri hanno tanti centimetri a disposizione, specie in lunghezza e in altezza. Anche il bagagliaio è grande, ha la soglia di carico bassa e permette di sfruttare fino all’ultimo la capacità, che va dai 315 ai 1.275 dm3. Molto furbo è il divano posteriore scorrevole e amovibile, il massimo per modulare lo spazio in funzione delle più varie esigenze di trasporto. Tra i difetti si segnalano, invece, una certa rumorosità e una qualità delle finiture che appare un po’ lontana dagli standard europei. Ciò vale soprattutto per gli esemplari più datati, che sono tra l’altro privi di ESP e che richiedono una certa attenzione nella guida brillante. Il loro assetto è piuttosto morbido, e questo rende le risposte lente, con parecchio sottosterzo e con reazioni che possono farsi impegnative nelle manovre d’emergenza.
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