Hyundai Matrix
La Hyundai Matrix è la vettura con cui la Casa coreana ha cercato di ritagliarsi uno spazio nel combattuto segmento delle monovolume compatte all’inizio degli anni Duemila. Per farsi largo tra rivali agguerrite, la Matrix ha puntato in primis su una carrozzeria lunga poco più di quattro metri e resa originale dalla linea di cintura ribassata nella parte centrale. Questa soluzione, studiata da Pininfarina, dona più luminosità all’abitacolo. Gli ingegneri Hyundai hanno progettato per l’interno una zona posteriore modulare, con il divanetto che scorre su binari per una ventina di centimetri in modo da favorire, a seconda delle necessità, lo spazio per i bagagli o quello per i passeggeri. A questi sono poi riservate piccole attenzioni, come per esempio il portabicchieri, il tavolinetto sugli schienali anteriori e un portaoggetti nel bracciolo centrale. Passando alla zona anteriore, il posto di guida è leggermente rialzato e il pilota si trova davanti una plancia razionale e funzionale. Gli arredi sono confezionati con plastiche di qualità non eccelsa, ma sono assemblati in modo preciso. Nel 2005 la Hyundai Matrix ha beneficiato di un primo restyling che ha interessato soprattutto la mascherina e i fari posteriori. Un ulteriore facelift, datato 2008, è intervenuto in maniera più profonda sul frontale e in parte anche sull’interno, con ritocchi alla console. Nell’occasione è stata ampliata la dotazione di sicurezza, con gli airbag laterali e i controlli elettronici della stabilità e della trazione.
I MOTORI
La gamma motori della Hyundai Matrix non ha subito grandi stravolgimenti nel corso dei circa dieci anni di permanenza in listino. Il 1.6 16V a benzina disponibile al lancio è rimasto a catalogo a lungo, mentre più breve è stata la carriera del 1.8, uscito di scena perché poco richiesto dal pubblico. Quanto al fronte a gasolio, la Matrix ha proposto un turbodiesel 1.5 da 82 CV prodotto dalla VM di Cento (FE) e in seguito un propulsore più moderno, con turbina a geometria variabile da 102 CV, portato poi a 110 CV nel corso del 2007.
PRO E CONTRO
Il primo punto di forza delle Hyundai Matrix è il bagagliaio, una vera e propria “fisarmonica”, che cambia forma e lunghezza in un batter d’occhio. Lo scorrimento in avanti del divano permette di portare la capacità da 354 a oltre 500 litri e di ottenere un profondità di quasi un metro, con un fondo ben livellato. Sacrificando i posti posteriori il volume utile raggiunge invece i 1.254 litri. Un plauso va anche al comportamento su strada. Nonostante l’assetto turistico lasci spazio a un certo coricamento laterale, la tenuta di strada in curva è elevata, anche se il fondo non è in condizioni ottimali. Il corpo vettura alto non influisce negativamente neppure sulla stabilità. Il baricentro è comunque basso e nei rapidi cambi di direzione non di registrano reazioni spiacevoli. Delude un po’, invece, lo sterzo, a causa della sua scarsa precisione che emerge soprattutto alle andature autostradali. Solo discreto il confort acustico: gli esemplari a benzina sono leggermente più rumorosi; quanto all’assorbimento, quelli a gasolio hanno un assetto più sostenuto, che provoca qualche contraccolpo sullo sconnesso.
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I MOTORI
La gamma motori della Hyundai Matrix non ha subito grandi stravolgimenti nel corso dei circa dieci anni di permanenza in listino. Il 1.6 16V a benzina disponibile al lancio è rimasto a catalogo a lungo, mentre più breve è stata la carriera del 1.8, uscito di scena perché poco richiesto dal pubblico. Quanto al fronte a gasolio, la Matrix ha proposto un turbodiesel 1.5 da 82 CV prodotto dalla VM di Cento (FE) e in seguito un propulsore più moderno, con turbina a geometria variabile da 102 CV, portato poi a 110 CV nel corso del 2007.
PRO E CONTRO
Il primo punto di forza delle Hyundai Matrix è il bagagliaio, una vera e propria “fisarmonica”, che cambia forma e lunghezza in un batter d’occhio. Lo scorrimento in avanti del divano permette di portare la capacità da 354 a oltre 500 litri e di ottenere un profondità di quasi un metro, con un fondo ben livellato. Sacrificando i posti posteriori il volume utile raggiunge invece i 1.254 litri. Un plauso va anche al comportamento su strada. Nonostante l’assetto turistico lasci spazio a un certo coricamento laterale, la tenuta di strada in curva è elevata, anche se il fondo non è in condizioni ottimali. Il corpo vettura alto non influisce negativamente neppure sulla stabilità. Il baricentro è comunque basso e nei rapidi cambi di direzione non di registrano reazioni spiacevoli. Delude un po’, invece, lo sterzo, a causa della sua scarsa precisione che emerge soprattutto alle andature autostradali. Solo discreto il confort acustico: gli esemplari a benzina sono leggermente più rumorosi; quanto all’assorbimento, quelli a gasolio hanno un assetto più sostenuto, che provoca qualche contraccolpo sullo sconnesso.
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