Cupra Born
La Cupra Born è la compatta a due volumi che ha segnato il debutto della Casa spagnola nel mondo delle auto elettriche. Lunga 432 cm, deve il suo nome a El Born, un quartiere del centro storico di Barcellona in cui oggi trovano terreno fertile arte, nuove tendenze e voglia di innovazione. Da un punto di vista tecnico, la Born è parente stretta della Volkswagen ID.3, con la quale condivide la piattaforma Meb e il sito produttivo di Zwickau, in Germania. Ciò non toglie tuttavia che alla Cupra siano riusciti a dare una precisa identità al loro modello, sotto ogni punto di vista. La linea incarna bene la filosofia del brand e appare dinamica e aggressiva, complici il muso spiovente, le nervature decise e lo spoiler posteriore. La personalità decisa della Born traspare in modo ancor più evidente nell’abitacolo. I tecnici spagnoli sono riusciti a rendere l’aspetto degli arredi raffinato e vivace al tempo stesso, ricorrendo a materiali ricercati e a forme ultramoderne, senza perdere mai di vista la praticità.
I MOTORI
Al momento del lancio, la Cupra Born è stata proposta in un’unica versione, dotata di motore e trazione posteriori. Il suo propulsore, sincrono a magneti permanenti, dispone di una potenza massima di 204 CV e di una coppia di 310 Nm ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio da 58 kWh. La trasmissione è a rapporto fisso. Con l’evoluzione della gamma, l’offerta è destinata a diventare sempre più ampia anche a livello di usato, con la Born entry level da 150 CV e 45 kWh di batteria e la versione e-boost da 231 CV e batteria da 58 o 77 kWh.
PRO E CONTRO
La Cupra Born ha un abitacolo molto accogliente. Questo giudizio dipende sia dalla qualità percepita una volta saliti a bordo sia dalle generose dimensioni interne. Le poche plastiche economiche si trovano ben lontane dalla vista, mentre i componenti a portata di mano sono confezionati in maniera apprezzabile. Quanto poi alla disponibilità di spazio, l’architettura a skatebord si dimostra ancora una volta una scelta vincente, con centimetri a iosa sia per chi viaggia sui sedili anteriori sia per chi occupa il divano. Le scelte fatte dai progettisti privilegiano i passeggeri rispetto al bagagliaio. La capacità dichiarata di 385 litri è soltanto discreta. Se non altro la forma regolare permette di sfruttare ogni angolo del vano. Il baricentro basso e la corretta distribuzione del peso si fanno sentire sin dalle prime curve traducendosi in una grande agilità e in un comportamento equilibrato in ogni frangente. Pure in caso di manovre di emergenza le reazioni sono sempre misurate e ben gestibili anche da mani poco esperte, con i dispositivi elettronici sempre pronti a intervenire in soccorso del pilota. Pollice alto anche per il sistema d’infotainment e non solo per il fatto che si trova in posizione alta e ben accessibile: l’interfaccia è facile da usare e la connettività per gli smartphone funziona bene. Delude invece un po’ l’impianto di climatizzazione, non tanto per l’efficacia in sé quanto per l’assenza delle bocchette posteriori.
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I MOTORI
Al momento del lancio, la Cupra Born è stata proposta in un’unica versione, dotata di motore e trazione posteriori. Il suo propulsore, sincrono a magneti permanenti, dispone di una potenza massima di 204 CV e di una coppia di 310 Nm ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio da 58 kWh. La trasmissione è a rapporto fisso. Con l’evoluzione della gamma, l’offerta è destinata a diventare sempre più ampia anche a livello di usato, con la Born entry level da 150 CV e 45 kWh di batteria e la versione e-boost da 231 CV e batteria da 58 o 77 kWh.
PRO E CONTRO
La Cupra Born ha un abitacolo molto accogliente. Questo giudizio dipende sia dalla qualità percepita una volta saliti a bordo sia dalle generose dimensioni interne. Le poche plastiche economiche si trovano ben lontane dalla vista, mentre i componenti a portata di mano sono confezionati in maniera apprezzabile. Quanto poi alla disponibilità di spazio, l’architettura a skatebord si dimostra ancora una volta una scelta vincente, con centimetri a iosa sia per chi viaggia sui sedili anteriori sia per chi occupa il divano. Le scelte fatte dai progettisti privilegiano i passeggeri rispetto al bagagliaio. La capacità dichiarata di 385 litri è soltanto discreta. Se non altro la forma regolare permette di sfruttare ogni angolo del vano. Il baricentro basso e la corretta distribuzione del peso si fanno sentire sin dalle prime curve traducendosi in una grande agilità e in un comportamento equilibrato in ogni frangente. Pure in caso di manovre di emergenza le reazioni sono sempre misurate e ben gestibili anche da mani poco esperte, con i dispositivi elettronici sempre pronti a intervenire in soccorso del pilota. Pollice alto anche per il sistema d’infotainment e non solo per il fatto che si trova in posizione alta e ben accessibile: l’interfaccia è facile da usare e la connettività per gli smartphone funziona bene. Delude invece un po’ l’impianto di climatizzazione, non tanto per l’efficacia in sé quanto per l’assenza delle bocchette posteriori.
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